Oggi, 31 marzo: il T-Dov – Una Giornata di Silenzio e Verità
Ogni giorno, milioni di uomini e donne sono costretti a vivere nell’ombra della loro verità, tra il rifiuto della società e l’indifferenza di chi, per paura, preferisce non vedere. Il 31 marzo, Giornata di Visibilità Trans, dovrebbe essere un giorno di celebrazione della dignità di quelle vite, ma è anche il giorno in cui ci siamo costretti a guardare l’abisso che ci circonda.
Lo studio della National LGBTQ Task Force del 2018 ci dice che il 40% delle persone transgender ha tentato il suicidio almeno una volta nella vita. Il dato è drammatico e ci parla della crudeltà che quelle vite devono sopportare ogni giorno: la solitudine, la violenza, l’indifferenza. Ma la società, che si dice moderna, che si dice illuminata, non ha tempo per queste vite. Non ha tempo per chi è emarginato, per chi non si conforma alla maschera che è stata imposta a ciascuno di noi. È più facile ignorare, è più facile non vedere, è più comodo costruire dei muri di indifferenza.
Eppure oggi, in questa data che è un tentativo di rendere visibile ciò che è stato costantemente invisibile, dovremmo chiederci: cosa abbiamo fatto per dare loro spazio? Che cosa siamo disposti a fare affinché non siano più invisibili, affinché non siano più costretti a vivere nell’ombra delle nostre paure e dei nostri pregiudizi?
Il T-Dov, istituito nel 2009 da un’attivista transgender, è un tentativo di rendere meno buia una strada che è stata troppo a lungo percorsa nel silenzio. Ma il silenzio, ahimè, non è mai stato un alleato della verità. La visibilità non è solo il diritto di mostrarsi, è il diritto di esistere. E per esistere, per vivere in questa società, è necessario affrontare la paura che ci hanno insegnato a coltivare, quella paura della differenza, quella paura di chi non rientra nei canoni imposti dalla società.
Il 31 marzo è una giornata che ci costringe a vedere. Ma se non impariamo a vedere, se non impariamo a guardare davvero, allora la visibilità diventa solo un’altra parola vuota, un altro nome per nascondere la nostra ipocrisia. In questo mondo, non si tratta di essere visibili, si tratta di essere veri. E la verità, oggi, è che siamo troppo impegnati a proteggere il nostro mondo comodo, il nostro mondo che non vuole essere disturbato da ciò che non conosce.
Oggi, ricordiamo. E, forse, per la prima volta, smettiamo di aver paura della verità.

Elisa Assenza

