Lasciamo far loro qualcosa

Non è mai troppo presto. Mia figlia mi sporge il nuovo libro che deve leggere per la scuola: Fai qualcosa! di Fabio Geda. E mi chiede cosa sia il G8 e cosa sia successo a Genova anni fa. Io trasecolo perché devo ancora rirprendermi dal film che ha voluto vedere con me, Il ragazzo dai pantaloni rosa, e dalle domande suscitate dal corso di educazione alla affettività negli adolescenti. Penso che adesso mi stimoli lei a discutere dei problemi degli adolescenti e della società in cui viviamo

Non sono più io a stimolarla. Ha 12 anni ma il mondo attorno a lei corre in fretta e sa benissimo essere critica sulle regole imposte se nota che non sono coerenti.

Penso che lei ed i suoi amici, che ogni tanto vengono a studiare da lei, siano un mondo meraviglioso da ascoltare e da aiutare a esprimersi.

Forse nelle scuole basterebbe fare questo: ascoltarli e non avere paura di affrontare argomenti da adulti come il sesso, la morte, la guerra. Nelle società tribali avvenivano i riti di passaggio per aiutarli a crescere. La morte e il sesso venivano affrontati nel passaggio dalla infanzia alla età adulta, che corrispondeva alla pubertà. Questo li aiutava a elaborare frustrazioni, dolore e a avere gli strumenti per vivere in equilibrio senza crollare al primo impatto con il reale.

Ci manca questo. Il dialogo e l’ascolto nel loro cammino.

Erika Savio

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