Bergoglio: persa una voce per molti diritti violati

“Riconoscere i diritti è ciò che ci rende umani.” Questo dichiarava nel 2023 Papa Bergoglio nella giornata internazionale per i Diritti Umani. La sua morte certamente non può che lasciare un vuoto nel mondo cattolico progressista e attento alla parte più debole della società.

Noi della “Scelta di Persefone” abbiamo sposato una linea di condotta fieramente Laica, ma non possiamo non essere tristi per la perdita di questa voce nel mondo di oggi. È certamente vero che abbiamo forti riserve sul suo pensiero in merito ai diritti individuali nei confronti della vita (diritto all’aborto e al fine vita), tuttavia il suo esempio personale, a partire dalla scelta del nome di Francesco, sicuro riferimento al ritorno al messaggio originale di Cristo incentrato sulla frugalità è stato in qualche modo rivoluzionario e portatore di valori universali.

Una forza d’animo invidiabile che gli ha permesso di inserire elementi nuovi nella Chiesa di Roma, nonostante molte resistenze dell’establishment ecclesiastico. Un nuovo atteggiamento nei confronti del mondo gay e lesbo, una ferma condanna e determinazione a far emergere atteggiamenti pedofili nella chiesa sono alcuni tratti del suo intervento innovativo.

Ma soprattutto il suo costante, e purtroppo inascoltato, intervento a favore del mondo degli oppressi ha caratterizzato il suo papato. “Viviamo nella parte più ineguale del mondo, che ha fatto crescere ancora di più la miseria che si è ridotta di meno” Queste le sue parole rivolte all’Occidente, alle quali segue la precisazione: “L’ingiusta distribuzione dei beni persiste, creando una situazione di peccato sociale che grida al cielo e limita le possibilità di una vita più piena per così tanti dei nostri fratelli”

Il suo costante invito a non lasciarci dominare dalla legge del più forte dando campo libero alla sopraffazione è stato rivolto sempre nei confronti dei diritti dei migranti, dei lavoratori, e pure della politica (ricordiamo i suoi interventi per quanto riguarda la situazione dell’Ucraina invasa o dei massacri in Palestina). Una voce che, pure poco ascoltata da personaggi pubblici che fanno esplicito riferimento al cattolicesimo, è nostro augurio rimanga viva e presente nel mondo cristiano.

Fabrizio Turrini

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