Nell’enciclica “Fratelli tutti”, papa Bergoglio propone la fraternità e l’amicizia sociale come le vie indicate per costruire un mondo migliore, più giusto e pacifico, con l’impegno di tutti: persone, istituzioni, mondo economico, organizzazioni internazionali, società civile. In uno degli interventi più significativi del suo papato individua come mancante nella società odierna il sentimento di comunanza e solidarietà che riassumiamo nel termine fratellanza. Su questo si sono soffermati anche filosofi e studiosi, e ci pare significativo che anche da un mondo che spesso comunemente viene guardato con sospetto, quello della Massoneria, sia stato prodotto uno studio significativo che richiama il concetto di Fratellanza (con riferimenti anche al Papa) coniugandolo con altri aspetti approfonditi da alcuni filosofi contemporanei.
A dire il vero l’organizzazione Massonica che ha prodotto questo lavoro non corrisponde al cliché che spesso osserviamo in Italia, ma fa riferimento alla cosiddetta scuola “francese”, attenta alle problematiche sociali, che ha una presenza pubblica riconosciuta anche dalle istituzioni francesi. La lettura di questo documento è interessante perché coniuga approcci apparentemente diversi in un ottica di “destino comune” perché, come si legge: “siamo tutti sulla stessa barca: abbiamo un pianeta soltanto con uno stretto collegamento tra tutti gli esseri che ci vivono. È vero, siamo spesso molto diversi per esigenze, economie e tradizioni, ma il presente e il futuro della Terra restano comuni ed insistere sulle diversità per soluzioni parziali porterà alla sconfitta di tutti.“

