«Può il mondo esistere senza la guerra?»

Leila Erdman-Tabukashvili nasce in Siberia nel 1995 da madre israeliana e padre russo. Studia a Tbilisi (capitale della Georgia). Ottiene la doppia cittadinanza: georgiana e russa sposando un suo amico georgiano, questo gli permette di poter espatriare dalla Russia. Incomincia a vivere e lavorare tra Mosca, New York e Tel Aviv mantenendosi come fashion model. Dopo avere trascorso un anno a Israele nei kibbutz, decide di diventare fotografa. Il suo lavoro inizia a focalizzarsi su ritratti di giovani in territori segnati dalla guerra: Ucraina, Israele.

Comune denominatore di questi ragazzi è la loro vita quotidiana, i loro divertimenti e i loro innamoramenti; nonostante tutto e nonostante la morte che li circonda.

Leila Erdman-Tabukashvili ha partecipato al progetto “All about youth” (New York, Mosca, Tbilisi) nel 2016. È stata Art Director della piattaforma creativa The Future Hub in collaborazione con la Accademia Stroganov di Arti visive a Mosca nel 2020.

Ha esposto le sue foto nella mostra “Mother, show me a world without war” alla Talis Gallery di Gerusalemme nel 2023. Ha vinto alla fiera d’arte di Bologna il Collector’s Chain Prize nel 2025.

Le sue foto sono accompagnate da testi che ne esprimono i sentimenti. È una artista complessa e poliedrica, capace di muoversi tra fotografia video, testi e installazioni per costruire narrazioni intense che esplorano temi universali come guerra, amore, morte. Il suo linguaggio è un mix di forza e vulnerabilità che dà voce ad una generazione in cerca di trasformare gli orrori che la circondano in resilienza e bellezza.

Erika Savio

«Era come un pulcino di piccione senza piume, fragile e disperato, nei suoi occhi c’era una oscura inconoscibilità, sussurrava a uno staniero al supermercato: “Madre, per favore, dimmi, può il mondo esistere senza la guerra?»

Leila Erdman-Tabukashvili

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