La maggior parte delle persone non sa davvero cosa sta succedendo oggi per la scienza e la medicina nel mondo. Tutti noi abbiamo bisogno dell’una e dell’altra ma nella confusione della moltitudine di informazioni e fake che ci arrivano è difficile rendersi conto della situazione. Facciamo il punto della situazione partendo da “Science”. Quasi tutti la conoscono, anche molta gente comune la ha avuta tra le mani una volta nella vita: si tratta della rivista di scienza più autorevole e diffusa nel mondo, fondata nel 1880 dall’American Association for the Advancement of Science.
In un recente articolo denuncia i gravi problemi che vive la ricerca negli USA.
La amministrazione Trump non si è solo limitata a tagliare i fondi per la ricerca, ma instaura una vera e propria caccia allo scienziato.
“Gli scienziati impegnati a pubblicare dati imparziali vengono licenziati in tronco, le agenzie scientifiche federali e gli organi consultivi esterni vengono svuotati o smantellati, i finanziamenti per la ricerca scientifica vengono soppressi e le risorse scientifiche pubbliche, come i siti web contenenti informazioni sulla salute pubblica, vengono rimossi”. Queste le parole pubblicate il 14 agosto scorso sulla autorevole rivista.
Viene represso o emarginano chiunque possa avere la conoscenza e la competenza di interferire con le decisioni politiche basandosi sui dati scientifici.
Vengono chiusi i comitati consultivi scientifici come quello incaricato di fornire consulenza all’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) e lo stesso è avvenuto con l’importantissimo Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), che è un riferimento per tutto il mondo.
Tutto questo avviene per il prevalere di una non-cultura di stampo novax che rifiuta il sapere scientifico e pretende di piegare i dati reali raccolti dagli scienziati alle convinzioni populiste.
E così avviene che il ministro della Salute Robert F. Kennedy Jr. la cui formazione scientifica è inesistente, chieda a una rivista scientifica americana (Annals of Internal Medicine) di non pubblicare uno studio danese che non aveva evidenziato alcuna correlazione tra la presenza di alluminio nei vaccini e l’insorgenza di patologie croniche nei bambini. Si tratta di una delle indagini più vaste mai realizzate sul tema che ha coinvolto 1,2 milioni di bambini nati in Danimarca nell’arco di oltre vent’anni. Ma egli, da convinto novax, è convinto che i vaccini portino a conseguenze gravi e non tollera che la scienza possa discuterne.
Ma non succede solo negli USA. Anche in Italia abbiamo in opera i novax nostrani. Dopo l’inserimento di due novax in un importante comitato consultivo del ministero della salute (il comitato di esperti NITAG), nomine poi revocate a causa delle polemiche sopravvenute, ecco che il senatore Borghi (Lega) si lancia contro una delle più importanti organizzazioni indipendenti del nostro Paese. Si tratta della nota Fondazione Gimbe (Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze), un’organizzazione no-profit e indipendente che si occupa di ricerca, formazione e informazione scientifica nel campo della sanità, che spesso si è occupata di informazione sui vaccini, ma anche dello stato dell’assistenza medica in Italia. Il senatore, non disponendo di altro, ha adombrato sospetti sui finanziamenti; prontamente ha risposto il presidente della GIMBE, Cartabellotta che ha difeso la sua fondazione, sottolineando che non riceve finanziamenti pubblici diretti ma vende servizi di consulenza e formazione, anche a enti regionali guidati da diversi schieramenti politici.
Questo non ha impedito tuttavia al giornale “La Verità”, vicino allo schieramento di Borghi, di avviare una campagna giornalistica contro GIMBE.
Insomma con la scusa della democrazia tutti si sentono di dire la propria verità senza alcun approfondimento o conoscenza. Si invoca la libertà di opinione come se quella espressa al bar avesse lo stesso valore di quella esposta in un importante convegno scientifico.
C’è da sperare per la salute di noi tutti che questa persecuzione della scienza finisca. Gli scienziati da parte loro mostrano di esprimere una certa resistenza che ha motivazioni soprattutto etiche. Per esempio negli USA molti comitati sciolti da Trump continuano gratuitamente e privatamente ad esprimersi in modo indipendente per esaminare le prove e fornire consulenze ai cittadini. Il mondo scientifico in qualche maniera si organizza per fornire linee guida per i comitati scientifici indipendenti, ma fino a quando?
La salute non è di destra o di sinistra, così come la scienza. La medicina e la scienza dovrebbero essere strumenti utili per fornire informazioni corrette a chi governa sia esso di destra che di sinistra. Poi ogni scelta politica avrà delle ragioni criticabili o meno, ma almeno si baserà su fonti attendibili.
Fabrizio Turrini

